orge
La coppia che venne due volte
di single80fe
28.02.2018 |
7.241 |
4
"Vorrei il suo sapore, mi blocca dolcemente e continua a masturbarmi lenta..."
Sono iscritto ad Annunci69 da una vita. Quando ero più giovane ho fatto qualche incontro, ma non mi proponevo davvero come me stesso.Il vero me stesso è quello di oggi, che si esprime tramite parole e carisma, e non cerca di scimmiottare irraggiungibili, e spesso vacui, toyboy.
È stato proprio grazie ai miei racconti che ho incontrato una coppia magnifica.
Arrivati a casa mia, ci siamo persi in chiacchiere e buon vino, mentre ammiravo le gambe velate di lei, sempre più distratto.
Autoreggenti e atteggiamento da vera donna, profumo che mi fa girare la testa. Magnifico sguardo e risate, in un volto incorniciato da capelli corvini. Un corpo da morirle dietro.
Abbiamo iniziato a ballare lentamente, davanti a lui, sembrava contento di guardarci.
Ho sentito le sue mani, che mi prendevano il collo mentre le avvolgevo i fianchi, da dietro.
Solo qualche giorno dopo mi sono reso conto: talmente distratto dalla situazione non avevo capito che stavano mettendo in scena una parte del mio racconto.
Morivo dalla voglia di assaggiarla, di toccarla, me lo ha impedito, con una dominazione dolce, che mi ha eccitato ancora di più.
Balliamo un po', mi fa sedere sul divano, di fianco a lui. Lui comincia un video, mentre la donna mi libera dai pantaloni.
Non sono ancora duro, e mi spavento un po'. Troppa adrenalina, troppa eccitazione.
Eppure basta così poco: una donna straordinaria, che mi guarda, sorride, con il mio uccello in mano.
Che si china per far colare saliva sul mio glande chiuso, e a scoprirlo lentamente con la mano.
Sta crescendo, rapidamente. Dopo poco è durissimo, e la sua bocca viene ad assaggiarlo. È lenta, avvolgente, mi masturba e mi lecca, sulla pelle, sul frenulo, sul glande.
Mi alzo in piedi e abbasso pantaloni e boxer neri. Davanti a lei, mi godo mani, bocca, labbra, sorriso. Suo marito riprende, con il telefono, gli parlo, mi eccito ancora di più.
Muoio dalla voglia di appoggiare la lingua alla sua figa calda, che immagino eccitata. Ma non posso saperlo. Vorrei il suo sapore, mi blocca dolcemente e continua a masturbarmi lenta.
Le chiedo di non farmi godere, non subito. Ma non ha nessunissima intenzione di fermarmi.
Grido - Oddio - lo ricordo distintamente, e le esplodo sul seno, tra le sue mani. Mi fa godere come poche volte ho goduto, in così poco tempo. Tendo a godere molto quando gioco molto. Eppure lei mi ha fatto morire.
Rivedere il video, sullo smartphone di lui, è stato bellissimo. Non ho un uccello da superdotato, ma era davvero magnifico tra le sue mani.
Ci siamo salutati, e, come dicevo, solo qualche giorno dopo ho capito che stavamo mettendo in scena parte di un mio racconto.
Ma volevo sdebitarmi, e ho avuto una idea.
Li ho invitati, per una idea nuova, ancora a casa.
Una partita di poker, tre amici miei, e lui. La coppia arriva con una mezz'ora di anticipo, un po' di vino, qualche chiacchiera preparatoria.
Lei si mette nuda, in camera da letto. Nuda, autoreggenti, tacchi. Solo a vederla torno eccitato. Dopo il primo incontro è più facile.
Gli amici arrivano, e presento il lui di coppia come un simpatico fornitore. Per la prima mezz'ora si gioca, si fanno battute, pesanti, racconto al lui della fantasia emersa in qualche partita precedente.
Sorridiamo dentro, per quello che sta per accadere.
La prima mano realmente tesa della partita, con un bel piatto e ancora tutti i giocatori in campo alla seconda carta rovesciata sul tavolo.
Mi alzo per accendere un po' di musica. È il segnale. Mentre mi risiedo, esce lei, dalla stanza da letto.
Nuda, autoreggenti e tacchi.
Attoniti gli amici, soddisfatto lui. Lei, perfetta.
Nessuno dice nulla, lei si accomoda sotto al tavolo. Uno per volta ci accarezza da sopra i pantaloni, il silenzio, che a breve sarà rotto dal lui, è irreale. Sono uomini sposati, ma non si stanno tirando indietro.
Parla lui: - Vedete, ora alziamo la posta. Chi gode prima della fine della partita lascia tutto al tavolo.
Dò le carte, mentre lei sta accarezzando due amici. Dobbiamo giocare come se nulla fosse, ma nulla è come prima.
Giochiamo tesi, mentre immagino come stia facendo scivolare gli uccelli fuori dai pantaloni, li stia bagnando con la saliva.
Un amico azzarda un: - non vale - interrotto rapidamente. Probabilmente lo ha preso completamente in bocca, a giudicare dalla sua reazione.
È brava, bravissima: e non sta barando. Gioca con noi mentre prosegue la partita, alternandoci, lasciandoci a cazzo duro, bagnato e scoperto.
Passa con le mani su di me, con la bocca, sul mio glande e sugli altri. Continua la partita e continua il suo gioco, mentre l'eccitazione sale decisamente.
Il vino continua a scivolare, come lei tra un uomo e l'altro, tra un cazzo e l'altro.
Il primo, capitola. Non mancano tante mani alla fine, ma lo vedo che sta per godere.
Una voce femminile, da sotto: - Posso bere, qualcosa? - Voce che ride, come l'ho conosciuta.
Lui esplode nella sua bocca, lo sentiamo godere intensamente. Ridiamo perché sta per lasciare i soldi sul tavolo. Le porgo però lo champagne, per pulirsi la bocca. E invece prende il bicchiere tra le labbra, ma sento le bolle sul glande, sento che alza il ritmo di mani, lingua, labbra. Cazzo, ora vuol far godere me.
Mi sorprende, mi accorgo che mi sta mettendo un preservativo. Cerco di restare imperturbabile, ma ora si è messa a pecora e sotto al tavolo mi accoglie nella sua figa. Sento che è fradicia anche attraverso il preservativo e mi godo i suoi lenti movimenti.
Sbircio il mio amico rimasto, vicino di tavolo. E vedo il suo cazzo nella mano di lei, così lenta per me, così veloce per lui. Schizza senza riuscire a trattenersi, sporca pantaloni, camicia, ma è soddisfatto.
- E ora facciamo loro vedere come si fa godere un uomo.
Esce per la vista di tutti, si inginocchia ai miei piedi. E comincia a farmi un pompino stupendo, con le mani dietro alla schiena. Guarda lui, guarda me, guarda lui. Non smette, accelera e rallenta, sto impazzendo. Lascio andare le carte a terra, vorrei prenderla per i capelli e scoparle la bocca, ma è ancora il suo gioco. Le appoggio le mani sulla testa, assecondandola.
Continua e l'insieme di saliva, labbra, lingua, bocca, gola mi porta vicinissimo, oltre.
Scoppio. Caldo, denso, forte, una, due, tre, quattro volte, le colo sulle labbra. Toglie le mani dalla schiena, mi prende in mano per pulirmi al meglio.
Non vola una mosca se non i respiri. Vedo che il lui ha ripreso quest'ultimo spettacolo. Gli sorrido, d'intesa.
Lei si riveste, lui si alza: - Direi che la partita l'ho vinta io.
La accompagna alla porta. Inutile dilungarsi sui complimenti e le domande degli amici, incapaci di rendersi conto, a causa del piacere, se la serata fosse stata vincente o perdente. Io un'idea ce l'ho. A giudicare dall'adrenalina, dalla serotonina e dalla dopamina che ho in corpo, dalla prima volta che li ho incontrati: un azzardo vincente.
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Vi invitiamo comunque a segnalarci i racconti che pensate non debbano essere pubblicati, sarà nostra premura riesaminare questo racconto.
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